Al centro dell’analisi vi è il procedimento pregiudiziale nel contesto della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, attraverso la quale è stato creato un metodo decisionale del tutto nuovo, che potrebbe essere proposto anche come metodo di decisione universale. La tecnica interpretativa utilizzata dai giudici europei ha forgiato una pratica interpretativo-applicativa inedita che presuppone ontologicamente un’attività di mediazione che si svolge su molteplici piani (contesto sociale, ordinamenti nazionali, ordinamento europeo, giudici e avvocati generali di diverse nazionalità, parti e Stati in causa). Tale mediazione, che nasce da una realtà giuridica frammentata dal punto di vista culturale e linguistico, promuove la composizione tra prospettive differenti tramite l’istituzione di un’area imparziale che implichi il riconoscimento reciproco e in cui operano diversi soggetti, quali il giudice europeo, il giudici nazionali e gli Stati membri. Questi aspetti verranno indagati secondo il metodo della sociologia del diritto per tracciare i metodi di composizione delle diversità per la formazione di una cultura giuridica europea.
Il procedimento giudiziale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea come metodo di decisione universale / Bevilacqua, STEFANIA ADRIANA. - (2018), pp. 151-172.
Il procedimento giudiziale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea come metodo di decisione universale
Stefania Adriana Bevilacqua
2018
Abstract
Al centro dell’analisi vi è il procedimento pregiudiziale nel contesto della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, attraverso la quale è stato creato un metodo decisionale del tutto nuovo, che potrebbe essere proposto anche come metodo di decisione universale. La tecnica interpretativa utilizzata dai giudici europei ha forgiato una pratica interpretativo-applicativa inedita che presuppone ontologicamente un’attività di mediazione che si svolge su molteplici piani (contesto sociale, ordinamenti nazionali, ordinamento europeo, giudici e avvocati generali di diverse nazionalità, parti e Stati in causa). Tale mediazione, che nasce da una realtà giuridica frammentata dal punto di vista culturale e linguistico, promuove la composizione tra prospettive differenti tramite l’istituzione di un’area imparziale che implichi il riconoscimento reciproco e in cui operano diversi soggetti, quali il giudice europeo, il giudici nazionali e gli Stati membri. Questi aspetti verranno indagati secondo il metodo della sociologia del diritto per tracciare i metodi di composizione delle diversità per la formazione di una cultura giuridica europea.File | Dimensione | Formato | |
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